giovedì 29 novembre 2018

BLACK FRIDAY





Il "venerdì nero" si svolge il giorno successivo al "ringraziamento". Se oggi questa frase significa l'inizio del periodo di shopping di fine anno, le persone non conoscono la vera storia dietro quell'espressione. Una storia negativa che alcuni vogliono nascondere.
In effetti, il "Black Friday" era il giorno in cui i neri venivano esposti in luoghi pubblici per essere venduti a prezzi molto bassi. I compratori arrivarono in gran numero per comprare quanti più schiavi possibile a lavorare nelle loro piantagioni e anche come domestici nelle loro case.
I nostri antenati furono venduti durante il "Black Friday". I padroni degli schiavi arrivarono così a "liquidare" gli schiavi che avevano lasciato prima di andare in Africa per catturare nuovi schiavi neri. Sì, siamo stati venduti come oggi gli oggetti di Zara, Darty, HM ecc.
Spetta a noi spiegare la nostra storia ai nostri figli affinché sappiano la verità altrimenti nessun altro lo farà per noi.

giovedì 29 marzo 2018

POI TOCCÒ A ME. ORMAI ERO TERRORIZZATA





Quando avremo tolto questo “kintir” (clitoride) tu e tua sorella sarete pure.- Dalle parole della nonna e degli strani gesti che faceva con la mano, sembrava che quell’orribile kintir, il mio clitoride, dovesse un giorno crescere fino a penzolarmi tra le gambe. Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo... Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un circoncisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare…Vidi le forbici scendere tra le mie gambe e l’uomo tagliò piccole labbra e clitoride. Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne. Un dolore lancinante, indescrivibile e urlai in maniera quasi disumana. Poi vennero i punti: il lungo ago spuntato spinto goffamente nelle mie grandi labbra sanguinanti, le mie grida piene di orrore … Terminata la sutura l’uomo spezzò il filo con i denti… Ricordo le urla strazianti di Haweya, anche se era più piccola, aveva quattro anni, scalciò più di me per cercare di liberarsi dalla presa della nonna, ma servì solo a procurarle brutti tagli sulle gambe di cui portò le cicatrici tutta la vita.
Mi addormentai, credo, perché solo molto più tardi mi resi conto che le mie gambe erano state legate insieme, per impedire i movimenti e facilitare la cicatrizzazione (dato che c’è stata una perdita di sostanza, clitoride e piccole labbra, le gambe legate insieme permettono la cicatrizzazione, ma la cicatrizzazione avviene in retrazione. Non c’è più tutto il tessuto necessario perché le gambe possano essere divaricate completamente. Nessuna farà più la spaccata. Anche dare un calcio a un pallone può essere impossibile, come andare a cavallo o, nei casi più gravi, nuotare a rana. Nei casi più gravi, dove infezioni riducono ulteriormente il tessuto, le donne non possono più divaricare le gambe per accovacciarsi e urinare e, dove non esistono water, devono urinare dalla posizione in piedi con l’orina che cola tra le gambe, cola un filino alla volta, una goccia alla volta.) Era buio e mi scoppiava la vescica, ma sentivo troppo male per fare pipì. Il dolore acuto era ancora lì e le mie gambe erano coperte di sangue. Sudavo ed ero scossa dai brividi. Soltanto il giorno dopo la nonna mi convinse a orinare almeno un pochino. Oramai mi faceva male tutto. Finché ero rimasta sdraiata immobile il dolore aveva continuato a martellare penosamente, ma quando urinai la fitta fu acuta come nel momento in cui mi avevano tagliata. Impiegammo circa due settimane a riprenderci. La nonna accorreva al primo gemito angosciato. Dopo la tortura di ogni minzione ci lavava con cura la ferita con acqua tiepida e la tamponava con un liquido violaceo, poi ci legava di nuovo le gambe e ci raccomandava di restare assolutamente ferme o ci saremmo lacerate e allora avrebbe dovuto chiamare quell’uomo a cucirci di nuovo. Lui venne dopo una settimana per esaminarci. Haweya doveva essere ricucita. Si era lacerata urinando e lottando con la nonna…L’uomo ritornò a togliere il filo dalla mia ferita. Ancora una volta furono atroci dolori per estrarre i punti usò una pinzetta. Li strappò bruscamente mentre di nuovo la nonna e altre due donne mi tenevano ferma. Ma dopo questo anche se avevo una ruvida spessa cicatrice tra le gambe che faceva male se mi muovevo troppo, almeno non fui più costretta a restare sdraiata tutto il giorno con le gambe legate. Haweya dovette attendere un’altra settimana e ci vollero quattro donne per tenerla ferma… Non dimenticherò mai il panico sul suo viso e nella sua voce…Da allora non fu più la stessa…aveva incubi orribili. La mia sorellina un tempo allegra e giocosa cambiò. A volte si limitava a fissare il vuoto per ore. (svilupperà una psicosi) … cominciammo a bagnare il letto dopo la circoncisione."
Ayaan Hirsi Ali, L’infedele

mercoledì 11 gennaio 2017

RIMINI, AGGREDISCE E SFREGIA LA EX CON L'ACIDO


Gessica Notaro

Gessica Notaro, Miss Romagna 2007, è ricoverata a Cesena. Arrestato l'uomo di Capo Verde, aveva già precedenti per maltrattamenti. Patrizia Mirigliani: "Violenza spregevole"

RIMINI - Un'altra donna sfregiata, punita con l'acido per aver osato abbandonare il compagno. È accaduto a Rimini dove Gessica Notaro, 28 anni, miss Romagna 2007, è ricoverata in gravi condizioni al Bufalini di Cesena. Ha ferite sulle gambe dove è colato l'acido e rischia di perdere la vista, hanno detto i sanitari al momento del ricovero, anche sedopo le prime cure ora i medici sono più ottimisti. A ridurla in questo stato il suo ex fidanzato, Jorge Edson Tavares, detto Eddy, originario di Capo Verde, 29 anni, che è stato arrestato al termine dell'interrogatorio in questura. L'uomo ha negato ogni responsabilità.

Una drammatica storia che richiama alla memoria il caso di Lucia Annibali, l'avvocatessa di Pesaro sfregiata il 6 aprile del 2013 con l'acido da due sicari commissionati dal suo ex compagno Luca Varani, avvocato proprio del foro di Rimini. Varani è stato condannato in via definitiva a 20 anni per tentato omicidio e stalking, 12 anni ai due esecutori materiali dell'attacco con acidi, gli albanesi Altistin Precetaj e Rubin Talaban. Visto il nuovo drammatico caso, la stessa Lucia Annibali commenta: "Quello che mi colpisce è l'utilizzo sempre più frequente di questa modalità, il ricorso all'acido, al fuoco. Mi colpisce e mi rattrista".
Ora il nuovo episodio, l'aggressione con l'acido usato per ferire, distruggere, colpire la bellezza. I rapporti nella coppia erano tesi da tempi, tanto che l'anno scorso la giovane riminese aveva deciso di chiudere la storia e di lasciare il compagno stanca dei continui maltrattamenti. Da troppo tempo infatti le parole d'amore avevano lasciato il posto a botte, insulti. Poi ad agosto era stato aperto un fascicolo contro l'uomo sfociato in un provvedimento di ammonimento del questore di Rimini Maurizio Improta. L'aggressore è stato rintracciato in mattinata da polizia e carabinieri. E in Regione si fa la conta delle vittime della violenza maschile, in Emilia Romagna nel 2016 ci sono stati undici femminicidi e quattro tentati, il doppio rispetto all'anno precedente denunciano le associazioni che si occupano di donne maltrattate.
Miss Romagna e addestratrice al delfinario. Una vita dedicata agli animali e a tutto ciò che attiene la sfera dello spettacolo: canto, ballo, sfilate, conduzioni televisive su emittenti locali e nazionali. Di queste passioni Gessica Notaro ha fatto le sue professioni. La giovane donna lavora infatti al delfinario di Rimini come addestratrice e speaker. Nel 2007, Gessica era stata proclamata Miss Romagna e aveva conquistato la finale al concorso Miss Italia. Dopo questa esperienza è decollata una carriera nel mondo dello spettacolo: la 28enne ha preso parte a programmi Rai e Mediaset come cantante, ballerina e presentatrice. Anche un'altra finalista di Miss Italia, la 23enne di Macerata Rosaria Aprea, alcuni mesi fa è stata vittima di violenza: il fidanzato l'aveva picchiata al punto da ridurla in fin di vita.
Patrizia Mirigliani: "Violenza spregevole". "Ancora violenze contro una donna e in un modo tra i più spregevoli. Non c'è offesa più grande della deturpazione del volto di una persona, del tentativo di cancellarne l'identità, il sorriso, la bellezza. Sono situazioni inconcepibili che si ripetono senza mai trovare la fine". Così Patrizia Mirigliani, patron di Miss Italia, commenta la vicenda di cui è rimasta vittima Gessica Notaro. La giovane nel 2007 conquistò le prefinali nazionali di Salsomaggiore Terme (Parma) con il titolo di 'Miss Sorriso Lei Card Emilia Romagna' e poi le finali come 'Miss Romagna'.
"Siamo ancora addolorati - ricorda - per il ferimento di Rosaria Aprea, la nostra 'Miss Coraggio', che tre anni fa ha subito l'asportazione della milza per l'aggressione del compagno, ed ora un'altra nostra miss si trova tra la vita e la morte".

"Quello che è già evidente è il perpetuarsi di una violenza che drammaticamente abbiamo imparato a conoscere
- è il commento di Gloria Lisi, vicesindaca di Rimini - perché corre ogni giorno lungo l'intero Paese; la violenza cioè che vuole umiliare, ferire e lasciare addosso alla donna i segni della sottomissione. E questo succede anche a Rimini. Nei confronti di una ragazza che, a quanto emerge in queste ore, era già stata vittima nel recente passo di maltrattamenti, segnalati all'autorità giudiziaria".


lunedì 9 gennaio 2017

NON È STATO LUI"



 Messina, lei lo lascia e lui le dà fuoco: grave una 22enne. Ora la ragazza lo difende: "Non è stato lui"

Nella foto Ylenia Grazia Bonavera e il suo ex fidanzato 
 La giovane aggredita ieri dall'ex fidanzato che le ha tirato addosso una tanica di benzina e poi è fuggito. Il giovane si è presentato stamattina alla squadra mobile. La ragazza ricoverata grida: "Non è stato lui"

di ALESSANDRA ZINITI

Il getto di benzina infuocata l'ha investita appena ha aperto la porta. E' grave, al Policlinico di Messina, una ragazza di 22 anni data alle fiamme dal suo ex fidanzato che l'ha sorpresa ieri mattina all'alba, intorno alle quattro e mezza, in casa. Il giovane poi è fuggito, e stamattina si è presentato con l'avvocato alla polizia: il ventiquattrenne, è accusato di tentato omicidio. L'aggressione è avvenuta nel quartiere Bordonaro, alla periferia della città. Entrambi i giovani lavoravano come commessi e al momento erano disoccupati. La ragazza, ricoverata al Policlinico con ustioni sul 13 per cento del corpo, dopo avere ammesso ai familiari che a darle fuoco è stato il suo ex, ora lo difende: "Non è stato lui, avete arrestato un innocente", continua a ripetere dalla sua stanza d'ospedale.
La giovane ha sentito suonare l'ex fidanzato alla porta e ha aperto, probabilmente per un chiarimento. Si è ritrovata davanti quel giovane con cui aveva avuto una relazione piuttosto travagliata e che aveva lasciato da circa due mesi. Secondo la prima ricostruzione della polizia, il ragazzo le ha subito lanciato contro la benzina e le ha poi dato fuoco, fuggendo
via.
A chiamare i soccorsi una parente della ragazza che ha cercato di spegnere le fiamme, che l'avevano avvolta come una torcia. Adesso la giovane è ricoverata in una stanza sterile del Policlinico con ustioni gravi sul 13 per cento del corpo. Per i medici la prognosi è riservata, ma sembrerebbe fuori pericolo di vita. Ora bisognerà chiarire il perché di una difesa così convinta nei confronti dell'uomo che ha cercato di ucciderla.

giovedì 1 dicembre 2016

¡NI UNA MENOS!





DICIASSETTE AMMONIMENTI PER UNA POESIA FEMMINISTA



1 Guardati dall'uomo che condanna l'ambizione; gli prudono le dita sotto i guanti. 

 2 Guardati dall'uomo che condanna la guerra serrando i denti.

3 Guardati dall'uomo che condanna le donne che scrivono il suo pene è minuscolo & non sa sillabare.

4 Guardati dall'uomo che ti vuole proteggere ti proteggerà da tutto fuorché da se stesso.

5 Guardati dall'uomo che sa cucinare; ti lascerà la cucina piena di pentola unte.

6 Guardati dall'uomo che ama la tu anima; è un rompiballe.

7 Guardati dall'uomo che condanna sua madre; è un figlio di puttana.

8 Guardati dall'uomo che scrive figlio di puttana tutto attaccato; è un ignorante.

 9 Guardati dall'uomo che ama troppo la morte; sta per fare un'assicurazione.

10 Guardati dall'uomo che ama troppo la vita; è uno sciocco.

11 Guardati dall'uomo che condanna gli psichiatri; ha paura.

12 Guardati dall'uomo che ha fiducia negli psichiatri; è pieno di debiti.

13 Guardati dall'uomo che ti sceglie i vestiti; ha voglia di metterseli.

14 Guardati dall'uomo che ti sembra indifeso; ti coglierà di sorpresa.


15 Guardati dall'uomo che si cura solo di libri; scorrerà come un rivolo d'inchiostro.

16 Guardati dall'uomo che scrive lettere d'amore fiorite; prepara anni di silenzio.

17 Guardati dall'uomo che loda le donne liberate; sta pensando di abbandonare il lavoro.

Erica Jong - 1976